Pubblico molto volentieri il post di Francesca (insegnante della primaria), che mi ha inviato con posta privata su Facebook e che merita la pubblicazione vista la grazia con la quale dissente in parte da ciò che affermo. Il contraddittorio sereno e civile è sempre il benvenuto. Fa riferimento all’articolo “Vessazioni a mamma e papà: l’abbandono delle Istituzioni scolastiche e mediche“. Di seguito trovate anche la mia risposta.
Gentile dott.ssa Tiziana,
Spero lei possa leggere anche il mio mess dopo i tanti che riceverà immagino. Sono Francesca e insegno alla primaria, sono una vecchia maestra di 47 anni e mi sento vicina a lei perché per assolvere alla formazione che purtroppo per noi non è adeguata sono tornata a studiare… due esami alla magistrale in scienze pedagogiche e infatti la seguo da un po’ …c’è sempre da imparare! Magari lei potrà ispirare la mia tesi…sorvolo tra Freinet e Freud… sono approdata alla rivoluzionaria Summerhill School… speriamo! Mi dispiace che nel suo articolo su Vessazioni a mamma e papà si parli di pochi insegnanti motivati e preparati… diciamo che non bravura e pressapochismo si trovano in ogni mestiere. Mi piacerebbe raccontarle le vessazioni che noi insegnanti subiamo ormai spogliati di ogni autorevolezza… di rado trovo genitori che con noi dialogano e con schiettezza chiedano in primis come va? Pochi si mettono in discussione e mi creda emergono sempre dissonanze all’interno della loro coppia… Mi creda c’è veramente una emergenza educativa: genitori infantili… ipercritici… wikipedia informati… o esageratamente disimpegnanti o altrettanto fobici e iper protettivi. Mi creda venga in classe… gestiamo DSA, BES ormai certificati come se fossero in offerta… rom… burocrazia… e sempre con entusiasmo e amore perché in questo mestiere ci deve essere amore e umiltà… Sono genitore anche io e so di sbagliare comunque, perché tra persone ci vogliono relazioni aperte e autentiche e i bambini sono Persone! Ci si aspettano bambini che conoscono l’aspetto relazionale, le norme civili di convivenza… ovvio, nel rispetto di ciascuno rispettando i tempi di ognuno… La prego dica ai genitori di rivedere il nostro aspetto che è anche educativo, ma che non può comunque perdere quell’aspetto asimmetrico doveroso perché loro vogliono anche regole e fermezza in un clima democratico certo e i genitori spesso scaricano responsabilità o si fanno avvocati dei loro figli…
Cari saluti e buon lavoro!
Francesca
Grazie Francesca, è vero tutto quello che dice. Lo so perché anche io ho lavorato nelle scuole come insegnante prima alla primaria poi alle secondarie di secondo grado. La capisco perfettamente, c’è bisogno di pedagogia. In realtà c’è un vuoto pedagogico enorme ed è per questo che si ricorre spesso alla richiesta di certificazioni. Ma soprattutto non c’è preparazione su come gestire la diversità di questi bambini e per questo si richiede l’aiuto medico. Capisco anche ciò che dice dei genitori, spesso arroganti e prepotenti, nonché iperprotettivi, ma anche qui la conoscenza pedagogica aiuterebbe molto, non è un caso che la pedagogia prende tutto l’arco di vita dell’essere umano. Tutti sappiamo che un anziano non lo possiamo trattare come un giovane adulto, o un adolescente come un bambino, allora perché non imparare a trattare anche i genitori arroganti o quelli iperprotettivi? Il nostro fine non sono gli adulti, ma i bambini a cui insegniamo a crescere cognitivamente e se per farlo dobbiamo imparare a gestire questi genitori, cosa ci costa conoscere la pedagogia?