Prima di tutto abbiate il coraggio di chiedere una valutazione didattica-cognitiva-relazionale con un pedagogista capace, poi eventualmente procedete con approfondimenti medici.
Insegnanti che ancora negano la pedagogia spingono i genitori a valutazioni neuropsichiatriche per giustificare il cattivo rendimento degli studenti.
Lo abbiamo detto tante volte: non puntiamo il dito subito sui bambini.
Le diagnosi che ne derivano sono, non solo epidemiche per il numero stratosferico che ne consegue e già questo ci dovrebbe far pensare, ma soprattutto devastanti per la psiche dei bambini e degli adolescenti.
Mi chiedo perché si continui ad ignorare l’ipotesi che gli insegnanti non facciano al migliore dei modi il loro mestiere. Mi chiedo perché si punta il dito subito su anomalie cerebrali o funzionali del bambino, anziché pensare che il problema possa essere didattico. Mi chiedo perché tutta questa connivenza tra docenti e medici. Perché i genitori non vogliono aprire gli occhi?
Una risposta potrebbe stare nell’alto numero di professionisti senza identità. Insegnanti che ricoprono il ruolo ma che dovrebbero fare altro, medici e logopedisti poco capaci in cerca di pazienti. La crisi economica e lavorativa c’è, si sente. Ma il clamore più grosso è che l’economia la vogliono far girare sulla pelle dei bambini e sul futuro della Nazione, un futuro dove è sempre più possibile manovrare le masse ignoranti… anzi no, scusate, le masse diagnosticate discalculiche, dislessiche, disortografiche ecc., tutte situazioni che tendono alla dispersione scolastica o comunque ad un odio indotto per la scuola e la cultura, uniche realtà (scuola e cultura) che farebbero proprio avanzare l’economia, la democrazia, la libertà delle persone di autodeterminarsi.
E invece si certifica. Come se procedere ad un recupero scolastico non fosse più di moda. Come se dire ai genitori «suo figlio ha bisogno di “ripetizioni”» fosse screditante. E forse oggi lo è!
I tempi sono cambiati: prima gli insegnanti potevano godere di un certo prestigio. Dire alla famiglia che un bambino aveva bisogno di ripetizione non li screditava. Oggi invece, dopo aver perso autorevolezza agli occhi di mamma e papà, e molto spesso anche agli occhi degli studenti, gli insegnanti si sono nascosti dietro la malattia. Anzi, col dire ai genitori che il bambino è probabilmente dislessico, piuttosto che discalculico, pensano di trarne vantaggio in prestigio, come se dovessero dimostrare di essere preparate alle nuove realtà scientifiche, quando non lo sono nemmeno nella loro professione, vero motivo per cui il prestigio è scemato. E anche perché in cattedra negli ultimi 40 anni (grazie a una politica incapace) c’è salito chiunque.
Eppure la realtà è che la maggioranza dei bambini ha bisogno di un recupero a livello didattico, e basta.
Ma lo abbiamo detto. Il sistema fa comodo a tutti. Dagli insegnanti deresponsabilizzati; alle famiglie alleggerite dalla difficoltà del figlio di prendere un bel voto sudato (piuttosto che regalato dalla certificazione); dai medici e logopedisti che ci lucrano e, siccome incapaci nella didattica e all’oscuro della pedagogia, lo fanno anche per lungo tempo, per poi dire che, in fondo, un bambino malato è irrecuperabile; fino alla politica che prende due piccioni con una fava, fa girare l’economia e raggiunge il suo massimo obiettivo: un popolo incapace di ragionare con la propria testa perché diventerà (una volta che gli verrà regalato il diploma con la certificazione) un analfabeta di ritorno o, come si usa tanto dire oggi grazie alle informazioni del web, analfabeta funzionale.
Io, che con i miei scritti ci metto la faccia, che ho sempre amato la didattica e l’insegnamento, creduto nei bambini e negli adolescenti; io che ho lottato da sola e da adulta per laurearmi; per crearmi una identità professionale consapevole e aprire il mio studio che potesse ridare speranza a genitori e figli; per me, che non ho mai avuto e non ho nessuno su cui appoggiarmi per la vita di tutti i giorni e pertanto capisco bene le famiglie, dico ai genitori: non permettete che ai vostri figli rubino il futuro con diagnosi inesistenti e per difficoltà superabili attraverso la buona relazione di un docente capace.
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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Mamma e papà, aprite gli occhi!