Scuola pubblica, scuola privata, scuola Montessori, scuola Steiner, scuola religiosa, scuola internazionale e sì, anche homeschooling.
L’art. 30 delle Costituzione cita: «È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli», non dice sicuramente che è un obbligo portarli a scuola o mandarli in “quella” scuola o privarli della possibilità di fare educazione parentale.
L’art. 33 della Costituzione cita: «L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento». Il ché significa che ogni insegnante è libero di esercitare la propria professione secondo coscienza e in base alle proprie modalità espressive e comunicative (sempre ovviamente nei limiti di legge e di tutela degli studenti).
Oggi invece vi è una grande discussione che scaturisce a livello di insulto, invidia, polemica, disapprovazione, ostruzionismo, denigrazione ecc. su quale sia la scuola più giusta o il metodo di insegnamento più idoneo, per non parlare poi delle critiche feroci a chi ha deciso di educare e istruire i propri figli a casa.
Parlando dei docenti, penso che, come in tutte le professioni ogni persona lavori con una propria coscienza. Se ciò che possiede in termini di conoscenza gli è sufficiente non va alla ricerca di altro, se ha interesse ad approfondire e a rimanere al passo con i tempi, la cultura e l’aggiornamento aprono un mondo. Stesso discorso per chi è genitore. Una lotta continua di insulti e recriminazioni sulle scelte personalissime di ogni famiglia quando decide di fare homescooling, piuttosto che mandare i figli alla scuola Montessori, piuttosto che alla statale. Ma non avevamo detto in base all’Art. 30 e 33 che sono liberi di scegliere?
Eppure la Costituzione parla chiaro anche con l’Art. 1: «L’Italia è una repubblica democratica».
Sarebbe così facile rispettare il sentire, il vivere, il decidere di ogni individuo senza pensarci migliori, più intelligenti, più consapevoli, più istruiti, più ragionevoli, più all’avanguardia degli altri.
La nostra Costituzione ci permette alternative e libertà di scelta, ora sarebbe il caso che le stesse alternative e libertà di scelta dalla carta stampata diventassero realmente parte integrante della nostra società, del nostro pensiero.
E se in questo momento qualcuno stesse pensando che lo sono, allora perché tanto odio, rancore, rabbia, diffamazione, insofferenza, recriminazioni, insulti, calunnie per le scelte estremamente personali di ogni singola famiglia?
Libero di educare come si vuole sì, abbiamo visto che è possibile; ma c’è anche il dovere di farlo veramente portando rispetto per le scelte altrui, è proprio una questione di educazione.
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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