Oggi ho sentito per l’ennesima volta, un giornalista affermare che “una docente di scuola all’infanzia per educare i suoi allievi ha usato «una pedagogia violenta»”, intendendo atti quali strattoni, botte, ceffoni.
La pedagogia come scienza, per la quale il suo oggetto di studio è l’educazione, non ha mai parlato o fatto uso di metodi pedagogici fisici violenti fin dai suoi primissimi esordi con J.J. Rousseau (1712-1778) passando poi per J. G. Fichte, J.P. Richter, H. Pestalozzi, R. Ardigò, A. Gabelli, A Labriola, fino a M. Montessori, J. Dewey, solo per citare i più noti e nemmeno i più recenti. Potremmo discutere sui metodi psicologici violenti, ma che fanno anche parte di un’ignoranza umana dei primi studiosi, peraltro ampiamente superata nella pedagogia scientifica montessoriana dei primi del Novecento. Ciò non toglie ovviamente, che la violenza psicologica possa essere presente a tutt’oggi (e spesso rimane impunita), ma non fa parte della scienza pedagogia, seppure quell’atto violento può venire considerato dalla cultura sociale “educativo”. Ma, per fare un esempio: ogni genitore può insegnare al proprio figlio a leggere, scrivere e far di conto, ma non per questo può dirsi un insegnante. Quello che contesto è l’utilizzo del termine “pedagogico” in una modalità di relazione violenta che di pedagogico non ha assolutamente nulla.
Pertanto vorrei far presente che l’affermazione del giornalista è non solo falsa, ma anche tendenziosa, in quanto un atto pedagogico in quanto tale non è mai violento. Invece, il messaggio che si passa continuamente alla televisione, privo di consapevolezza pedagogica, scredita sempre di più una categoria (quella del pedagogista) che è l’unica che potrebbe, al contrario, “rivoluzionare il mondo” positivamente per ciò che concerne le relazioni tra gli esseri umani, qualora ovviamente fosse accolta favorevolmente nelle scuole e fosse “utilizzata” dai docenti adeguatamente formati, per la loro attività didattica. È ovvio che se gira nel mondo dell’informazione tanta disinformazione, un motivo ci sarà.
La violenza in ambito scolastico è usata individualmente da persone completamente prive di ogni conoscenza e formazione pedagogica.
La pedagogia scientifica pertanto, è una scienza moderna, anche se studia un’attività arcaica quanto l’uomo, e non ha mai considerato la violenza un metodo educativo idoneo per la crescita e lo sviluppo dell’essere umano.
Pertanto i giornalisti, prima di utilizzare una certa terminologia, di cui, a quanto pare, non ne conoscono le origini né il significato, nonché la teoria e la prassi, farebbero bene a tacere, anziché esprimere considerazioni fuorvianti dei processi pedagogici di cui la società tutta avrebbe ampiamente bisogno di attingere (proprio anche per il contrasto alle violenze di ogni tipo a scuola e in famiglia).
La pedagogia violenta non esiste!
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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