Dato che siamo vicini a Natale, è giunto il momento di svelare anche i retroscena di questa mitica data, a cui si associa la nascita di Gesù. Preparatevi a fare un bel viaggetto nel tempo, alla scoperta di una delle feste più antiche dell’uomo.
Letteralmente Natale significa “nascita” ed il termine nacque dalla festività del Dies Natalis Solis Invicti, ovvero il Giorno della nascita del Sole Invitto. Questa festa veniva celebrata nel momento dell’anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare, dopo il solstizio d’inverno, e dunque quando avveniva la rinascita del sole, invincibile anche contro le tenebre. Secondo gli antichi il Sole si fermava durante il solstizio d’inverno (dal latino solstitium, ovvero sole fermo), e questa loro osservazione derivava dal fatto che nell’emisfero nord della terra tra il 22 e il 24 dicembre il sole sembra effettivamente fermarsi in cielo. In quel periodo, in realtà, il sole inverte semplicemente il proprio moto nel senso della “declinazione” della Terra, e a causa di questo Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno. Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare fino al solstizio d’estate dove, ovviamente, accade il contrario.
Visto in questi termini, sembra quasi che il Sole muoia, durante il solstizio d’inverno, per poi rinascere (guardacaso) 3 giorni più tardi, intorno al 24/25 Dicembre. Questa interpretazione astronomica può spiegare perché il 25 dicembre sia una data celebrativa presente in culture e paesi così distanti tra loro. I nostri antenati erano molto più vicini all’astronomia di quanto pensiamo. L’osservazione del moto solare ha dunque generato in tutti i popoli della terra delle teologie affini, dove un dio, o un eroe, attraversa 12 fasi della sua vita, o viene accompagnato da 12 fratelli, viene ucciso per poi solitamente tornare in vita nell’arco di 3 giorni. Questa è la sorte che l’uomo ha deciso per Mitra, o per Osiride, o per Gesù.
Ma come ha fatto, la Festa del Sole, a diventare la nascita di Gesù Cristo? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo ricostruirne la storia.
L’imperatore Aureliano introdusse la festa ufficiale del Sol Invictus (Dies Natalis Solis Invicti) il 25 dicembre del 274, facendo del dio-sole la principale divinità del suo impero ed indossando egli stesso una corona a raggi.
Alla base di questa decisione ci fu un misto di coincidenze storiche e valutazioni di opportunità politica. Aureliano aveva da poco sconfitto la principale nemica dell’impero, la Regina Zenobia del Regno di Palmira, grazie all’aiuto provvidenziale della città stato di Emesa. L’appoggio dei sacerdoti di Emesa, cultori del Dio Sol Invictus, bendispose l’imperatore che, all’inizio della battaglia decisiva, disse di aver avuto la visione benaugurante del dio Sole di Emesa. In seguito a questi fatti, nel 274, Aureliano trasferì a Roma i sacerdoti ed ufficializzò il culto del Sole di Emesa, edificando un tempio sulle pendici del Quirinale, creando anche un nuovo corpo di sacerdoti, detti pontifex solis invicti.. L’adozione del culto del Sol Invictus fu vista da Aureliano come un forte elemento di coesione dato che, in varie forme, il culto del Sole era presente in tutte le regioni dell’impero.
Ma qualcosa accadde. Il Neo-Cristianesimo di Paolo di Tarso iniziò a farsi strada nell’impero Romano, trovando sempre più proseliti, essendo altamente distaccato dal Messianismo Giudaico. Non ripercorrerò qui l’intera vicenda, basti sapere che alla fine l’imperatore Costantino, nel 330, decretò per la prima volta il festeggiamento cristiano della natività di Gesù che fu fatta coincidere con la festività pagana della nascita del Sol Invictus. Il “Natale Invitto” divenne così il “Natale” Cristiano.
Prima di questa decisione, i cristiani usavano festeggiare la nascita divina di Gesù durante l’Epifania, termine che deriva dal Greco e che significa “manifestazione” di divinità. Infatti, prima del III secolo, la natività di Gesù come la conosciamo oggi non esisteva affatto, e gli scritti su di lui partivano dalla sua manifestazione come dio-uomo, dal battesimo nel Giordano.
Infine la data del Natale, da parte della Chiesa Cattolica, venne ufficializzata nel 337 da Papa Giulio I.
Fu così che il Cristianesimo si sovrappose del tutto ai culti Solari molto più antichi e già esistenti, usurpandone l’iconografia (l’aureola con i raggi del Sol Invictus) ed appropriandosi delle feste (come abbiamo visto, il Natale). Questo fu fatto perché strappare queste ricorrenze “pagane” dal popolo sarebbe stata cosa impossibile, e avrebbe potuto scaturire rivolte religiose contro il potere Teocratico della chiesa.
Chi di voi, la mezzanotte del 24 andrà in chiesa, fra un padre nostro ed un credo, si ricordi del buon Sol Invictus, usurpato della sua legittima festa e strappato dalla memoria di tutti, perché se il 25 è la nascita di qualcuno, è proprio la sua.
Buon Compleanno Sole, e buone feste a tutti voi.
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