È da diverso tempo che ci penso, anzi, che mi fate pensare.
Poi ieri sono andata dal parrucchiere, ho cambiato acconciatura e ho sentito che era giunto il momento di partire.
No, non voglio andare via dall’Italia, anche se la tentazione è forte, voglio partire con un nuovo progetto che mi permetterà di mettere insieme i pezzi che ho già in mano. Avrei voluto farlo in modo più dirompente, più in grande, per molti bambini: allora in un primo momento mi sono rivolta a vari imprenditori, fondazioni, finanziatori e tutti coloro che pensavo mi potessero sostenere, ma ho trovato un rumorosissimo silenzio (l’Italia è così, se non sei nessuno politicamente o socialmente, intorno a te c’è solo silenzio, anche e soprattutto se ciò che affermi esce dagli schemi imposti dalla stessa politica ed economia, oltre che dal clientelismo).
Ma oramai sono abituata a fare tutto da sola, mi sono fortificata da quando ho fatto partire il mio studio senza alcun aiuto, o quando ho cominciato la ricerca scientifica pedagogica per la mia attività che, ai livelli con cui io l’ho portata avanti io, generalmente si fa pagata nelle università. Invece ho fatto tutto da sola, a mie spese, facendo debiti con chi ha creduto in me, vivendomi le angosce per la paura di un fallimento (anche e soprattutto economico), spesso saltando i pasti per fare economia e investire sui tantissimi libri, soprattutto recenti, che dovevo leggere e che non sono reperibili in biblioteca, lavorando 7 giorni su 7, pagando tasse e creditori fino all’ultimo centesimo, perché io sono così: credo ancora nello Stato e nei doveri anche e soprattutto miei. Non nego certo quel che è stato all’inizio, sarei una sciocca: la difficoltà, la tristezza e a volte la disperazione nei momenti più difficili quando quello che facevo sembrava non bastasse per raggiungere il traguardo; non nego la profonda solitudine spesso proveniente anche dalle persone che ti stanno più vicine perché hanno paura di ciò che stai facendo e di quello in cui potresti incorrere: delusioni, perdite economiche, difficoltà di ogni genere…
Ma è da qualche anno oramai che posso confessarvi di avercela fatta, credendo in me e nelle famiglie che mi hanno a loro volta creduta portandomi allo studio i loro figli, che ogni giorno mi davano la forza di aiutarli con la soddisfazione dei loro insindacabili risultati; perché quei bambini e quelle bambine sono cambiati in meglio, hanno e stanno superando le loro carenze scolastiche, trasformandosi in ciò in cui gli altri insegnanti e medici specialisti non avrebbero mai scommesso.
Così ancora una volta parto da sola, ma parto. A dispetto di tutto un sistema che ti vorrebbe ferma e immobile, docile e sottomessa.
Vi annuncio pertanto che ho dato seguito alla richiesta di molti genitori. Seppur non come avrei voluto e come avevo pensato: con degli accorgimenti alternativi ho ricreato una possibilità alla scuola tradizionale che ho chiamato Home Teacher like at School (Insegnante di casa come a scuola). Una realtà nuova che assomiglia a tante già presenti nel territorio ma dove nessuna di loro realizza pienamente quella che ho creato. Pertanto la Home Teacher like at School ha delle caratteristiche che ricordano: la home schooling, la scuola senza zaino e quella democratica. Ma è caratterizzata anche dal fatto che non ci sono compiti né voti, è cooperativa, si vive spesso nella natura e non ha banchi con disposizione classica… insomma una realtà all’avanguardia come quelle del nord Europa senza coercizioni di sorta. Ma soprattutto una struttura incentrata sulla mia specifica metodologia che previene il disturbo dell’apprendimento, perché dopo che ho imparato esattamente come affrontarlo, posso pensare anche come prevenirlo! E così farò. Ma non sarà solo questo. La realtà che propongo permetterà il raggiungimento dei massimi risultati di studio come quelli delle migliori scuole statali.
La Home Teacher like at School ha solo un neo (al momento): un orario corto, che so già escluderà molte famiglie che lavorano. Ma il mio obiettivo è dare a tutti un’opportunità e pertanto non mollo. Ora si comincia così, ma domani sarà diverso!
Sono già pronta alla nuova sfida anche da subito per quelle famiglie disperate per una scuola sorda e cieca e che porterebbe ad un altro anno di vita stremata da richieste inaccettabili di prestazioni e di valutazioni sulle competenze e capacità dei propri figli.
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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Un titolo e un contenuto sicuramente contro tendenza, dato che libri e manuali sull’argomento parlano solo di come riconoscere i disturbi dell’apprendimento e quali sono gli strumenti dispensativi e/o compensativi per sostenere una realtà che, secondo la maggioranza della comunità scientifica, non ha soluzione in quanto i disturbi sarebbero causati da fattori genetici o neurobiologici.
Nel mio libro affronto scientificamente tutti questi argomenti e li smonto uno per uno dimostrando come sia improbabile quanto viene affermato. Ma soprattutto spiegando perché la comunità scientifica non ha ancora compreso o voluto comprendere, che questi “disturbi” mettono radici lì dove la scuola e la famiglia crescono figli e studenti senza una pedagogia adeguata.
Codice ISBN: 9791220015424
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