Cosa fa la pedagogia? Una lotta con la psicologia? Assolutamente no! Hanno entrambe una specifica identità.
Basta! Siamo stanchi. Siamo tutti stanchi di questa diatriba: insegnanti, genitori, pedagogisti e psicologi.
Pedagogia e psicologia sono due realtà distinte e separate. Una appartiene alla formazione, crescita e sviluppo dell’essere umano e il suo ambito di applicazione naturale è la scuola, l’altra è di formazione medica e il suo ambito di applicazione è nella cura o nell’assistenza al disagio psichico o, come a molti piace anche aggiungere, alla prevenzione del disagio psichico.
Il pedagogista (non consapevole delle proprie mansioni e sconosciuto ai più perché il riconoscimento del ruolo è recentissimo) ama mescolarsi con attività specifiche dello psicologo; a sua volta lo psicologo (non consapevole delle proprie mansioni e insofferente al riconoscimento di legge per il pedagogista) ama sostenere di essere anche pedagogista. Entrambi spesso si spacciano per psicopedagogisti, ma se non si hanno due lauree specifiche una in psicologia e una in pedagogia non si possono attribuire il termine di psicopedagogista.
Il pedagogista pertanto, ha paura di non essere riconosciuto (anche se a farlo oggi è la legge 205/2017 che specifica ambiti e competenze, oltre che il livello apicale); lo psicologo a sua volta, si sente defraudato delle sue mansioni perché prima della legge 205 era unico detentore nelle scuole di un “ruolo” riconosciuto a sostegno dell’insegnante.
Oggi però, lo abbiamo detto, è il pedagogista, colui che ha il ruolo di diritto nelle scuole a sostegno dell’insegnante, il quale spesso lo rifiuta, proprio perché molto competente nell’attività propria del docente preferendo la figura dello psicologo che sente lontana e non invasiva delle sue peculiarità.
Ma la politica ha finalmente capito e la legge ha finalmente stabilito, che le difficoltà relazionali-sociali-didattiche e di inserimento del bambino in ambito scolastico, sono competenza del professionista in pedagogia (come più di 100 anni fa già sosteneva M. Montessori).
Oggi si riconosce sempre di più che le difficoltà a scuola degli studenti sono di tipo pedagogico (ovvero relazionali-didattiche-formative) e non esclusivamente psicologiche, né tantomeno assistenziali, e che, con la pedagogia, si possono e si devono superare.
Pertanto, la pedagogia (che è un insieme di conoscenze umanistiche didattiche-antropologiche-psicologiche-sociologiche, filosofiche e storiche), consente con l’applicazione del giusto metodo pedagogico di superare difficoltà scolastiche-ambientali e relazionali.
Per semplificare il concetto di pedagogia e inquadrare il ruolo del professionista: la pedagogista è un’insegnante di grado superiore, con competenze e specializzazioni nella didattica (anche alternativa), nel metodo e nella formazione dell’essere umano.
È ora di dire alle famiglie che cosa fa la pedagogia, ma soprattutto perché si tende ancora ad affossarla in nome del “disturbo” cognitivo o del comportamento del bambino.
Per questa ultima affermazione leggi qui.
Dr.ssa Tiziana Cristofari
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