Perché uno slogan “Change To Be”.
Cambiare per essere, cita il mio slogan.
Cambiare ciò che si è per essere qualcosa d’altro, per diventare una persona nuova, diversa da quella che conosciamo e alla quale siamo abituati.
A pensarci bene le persone non vogliono cambiare, o solo alcune desiderano farlo. Il più vogliono continuare a essere ciò che sono, o ciò che gli altri gli hanno permesso di diventare, quindi di essere.
Ma se ci fosse una motivazione forte le persone vorrebbero cambiare? La risposta è sempre la stessa: alcune sì, la maggior parte no.
Eppure io trovo che sia giusto gridare forte “Change To Be”, ossia “cambiare per essere”. Innanzitutto perché il cambiamento è la prerogativa di una persona sana: non si può pensare che nell’arco della vita si è sempre uguali.
Dicevo: è giusto che le persone abbiano l’opportunità di uscire fuori da un modo di essere spesso arcaico, preconfezionato e stereotipato, per diventare liberi di essere ciò che si vuole essere. E quando si arriva a pensare di voler essere diversi è perché si vuole diventare migliori, ricominciando da se stessi; perché solo partendo da se stessi si possono modificare realtà che non ci piacciono.
Penso che la vita non ci debba nulla. Penso che dobbiamo essere artefici e responsabili del nostro destino. Noi, solo noi, possiamo indirizzarlo su strade alternative a quelle che ci hanno concesso. Certo potreste obiettare: ma non hai detto che il destino ce lo facciamo noi? Sì, è così, ribadisco, ma solo da adulti.
Quando si è bambini siamo soggetti alle cure e alle attenzioni dei grandi che decidono per noi e pertanto il nostro destino è nelle loro mani. Ma quando cresciamo e diventiamo indipendenti, dovremmo poter essere liberi da condizionamenti e stereotipi e permettere alla nostra vita di seguire il suo corso, di andare nella direzione che noi scegliamo autonomamente e responsabilmente.
Ma tutto questo non è facile da attuare. Molta gente vorrebbe farlo e non riesce, non sa come fare, non trova la strada. Questo sempre perché qualcun altro, l’adulto, non ha saputo educarlo a essere responsabile, libero da stereotipi, libero da condizionamenti. Ma io vi dico che cambiare è possibile. Essere capaci di trasformarsi in qualcosa di altro, di migliore, di irripetibile, per essere veramente se stessi e potersi valorizzare è una forma di educazione che non viene insegnata a scuola nonostante se ne conosca l’importanza e la necessità.
Dietro a questa non applicazione c’è un movimento politico-culturale-economico spaventoso. Da sempre, politica e chiesa, hanno tentato di manipolare e controllare le persone, di farle diventare ed essere ciò che loro volevano. Si è spesso raccontato di come un tempo, fosse la chiesa a manovrare la cultura educativa dei giovani; poi altrettanto decisa fu anche la manipolazione del fascismo sulle coscienze del popolo italiano, tanto per citare due degli avvenimenti più conosciuti. Ma ancora oggi nelle istituzioni scolastiche, con metodi meno coercitivi e più subdoli ci sono altrettante pressioni sulla formazione delle coscienze. Chiesa e politica ancora oggi sono uniti “contro” la libertà del popolo. Hanno impedito e impediscono ancora la creatività e lo fanno ancora attraverso la formazione e l’educazione dei propri cittadini. Solo che adesso questa coercizione non è palese, ma subdola. Impedisce il formarsi libero del cittadino secondo una predisposizione naturale, mascherandola di egualitarismo, che di egualitario non ha nulla se non rendere standard persone uniche e irripetibili.
Dobbiamo puntare su una formazione diversa che parta dalla formazione degli insegnanti. Solo così potremmo evitare che nel futuro ci siano sempre più persone incapaci di prendersi le responsabilità del proprio destino. Dobbiamo puntare su persone che sappiano affrontare gli impegni che la vita richiede, dobbiamo formare figli meravigliosi che sappiano autonomamente gestirsi perché possano vedere davanti a sé le qualità che possiedono e svilupparle. Mi piace ricordare ai genitori che la formazione non inizia e non finisce a scuola.
Pertanto tutto ciò che gli adulti un tempo ci hanno negato per ignoranza, per avarizia, per interesse, per opportunità, oggi non ci deve impedire di riappropriarcene trasformando in movimento tutto ciò che nella natura dell’uomo serve per sviluppare un libero pensiero e una libera azione.
REGOLA DI CUI SEI VENUTO A CONOSCENZA OGGI: slogan “Change To Be”. Tu puoi cambiare per essere ciò che vuoi in un’etica di valori e riconoscimenti personali che non varcano il limite e la libertà altrui.
Dr. Tiziana Cristofari
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