Bambini e DSA
Come posso aiutare mi@ figli@ al/alla quale è stata fatta diagnosi di DSA?
DSA = Disturbi Specifici dell’Apprendimento
PREMESSA: Il nostro studio non si occupa di fare valutazioni mediche, ma di predisporre piani didattici/educativi (pedagogici) per bambini anche e non solo con difficoltà di apprendimento per il recupero delle materie scolastiche, attraverso metodi pedagogici/didattici idonei.
Per ciò che concerne le certificazioni legate alle difficoltà didattiche definite dislessia, discalculia ecc., e che il nostro Studio ritiene essere semplici difficoltà scolastiche e non legate a disturbi neurologici o genetici (come le stesse prove scientifiche dimostrerebbero), fa presente che, i clienti che si rivolgono alla nostra struttura, non avranno per i loro figli né CURA, né DIAGNOSI, né ovviamente VALUTAZIONI di natura neurologica.
Ciò che per noi ha valore e trova corrispondenza con le nostre attività, fonda le sue radici sulla consapevolezza che le difficoltà a livello didattico hanno origine in una pedagogia e/o didattica familiare e/o scolastica ERRATA, per cui noi PEDAGOGISTI possiamo e dobbiamo intervenire solo e unicamente con una didattica e una pedagogia CORRETTA. Questi sono gli strumenti in nostro possesso che trovano corrispondenza nel superare gli ostacoli della lettura, della scrittura e del calcolo.
A coloro che ci accusano di negazionismo, rispondiamo che noi non neghiamo le difficoltà cognitive dello studente, pertanto non neghiamo che esiste un problema, ma affermiamo che la soluzione a quelle difficoltà non si trova nelle certificazioni o nelle terapie logopediche che il più delle volte sono semplicemente ‘terapie‘ didattiche. Pertanto l’accusa di negazionismo è decisamente fuori luogo. Piuttosto il negazionista è colui che nega l’esistenza di una didattica e di una pedagogia capace di far apprendere tutti i bambini senza distinzione di ceto sociale, cultura, habitus familiare, colore della pelle ecc., ovvero coloro che più degli altri vengono etichettati e certificati con i disturbi dell’apprendimento.
Del resto non dovreste fidarvi di un esperto senza esservi accertati da chi è pagato! Le lobby hanno a disposizione molto denaro e fanno di tutto per affermare la propria visione delle cose. (M. Spitzer, 2013)
Per agevolare gli utenti che trovano ovunque nel web, ma anche e soprattutto nelle scuole, gli acronimi di seguito riportati, ne diamo una chiara definizione in modo tale che possano decidere e capire cosa chiedono le scuole ai genitori per i propri figli che hanno difficoltà scolastiche, ma che il più delle volte e nonostante le certificazioni rilasciate senza adeguate valutazioni, sono solo carenze recuperabili con una pedagogia e una didattica VALIDE.
Le scuole, per tutti i bambini, ogni anni propongono:
POF = Piano Offerta Formativa di una scuola, è per tutti i bambini. Nel caso in cui vi siano degli alunni con disabilità deve contenere le modalità con cui si intende far superare eventuali ostacoli ai bambini disabili. Deve definire le modalità di organizzazione dei momenti meno strutturati quali le attività integrative, i viaggi di istruzione, gli spazi di aggregazione. Oggi sostituito dal PTOF.
PTOF = Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Pianifica e realizza l’attività scolastica di ogni singolo istituto.
PAI = Piano Annuale per l’Inclusione.
Per i bambini a cui è stata riconosciuta la Legge 107:
BES (Bisogni Evolutivi Speciali) = bambini stranieri e/o in difficoltà economiche/ambientali
DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento), di cui fanno parte:
Dislessia = difficoltà lettura
Disgrafia = difficoltà scrittura/calligrafia
Disortografia = difficoltà scrittura/grammatica
Discalculia = difficoltà nel calcolo
ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) = ovvero Sindrome da deficit di attenzione e iperattività
ASPERGER = (dal nome di colui che lo ha teorizzato) compromissione dell’interazione sociale, comportamenti ripetitivi e stereotipati, attività e/o interessi insufficienti.
FIL = Funzionamento Intellettivo Limite, ovvero soggetti che non rientrano nei Disturbi Specifici di Apprendimento, non nella categoria della disabilità intellettiva, né in quella dello svantaggio socio-culturale e linguistico. Si tratta di quei bambini che presentano potenzialità cognitive ai limiti della norma, sospesi tra ritardo mentale e normalità, i cosiddetti “borderline cognitivi”.(Tratto da: http://bes-dsa.it/2014/09/25/gli-alunni-con-funzionamento-intellettivo-limite- fil/)
PDP = Piano Didattico Personalizzato, documento di programmazione con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari, ma non riconducibili alla disabilità. Detto anche PSP.
PSP = Piano di Studi Personalizzato.
Per i bambini a cui è stata riconosciuta la Legge 104:
AUTISMO = perdita di contatto emotivo con la realtà e chiusura in se stesso.
SINDROME DI DOWN = alterazione cromosomica.
HANDICAP fisici o psichici gravi = cecità, sordità ecc.
PEI = Piano Educativo Individualizzato, che definisce obiettivi, metodi e criteri di valutazione, oltre che un percorso di vita specifico per quell’anno. Comprende anche notizie di attività svolte al di fuori della scuola (percorsi riabilitativi, sportivi ecc.).
GLHI = Gruppo di Lavoro per l’Handicap di Istituto è un gruppo aperto a tutte le agenzie che hanno competenze su questo tema: scuola, genitori, ASL, Enti Locali, associazionismo.
GLH = Gruppo di Lavoro sull’Handicap, è riferito a ogni singolo alunno e indica l’insieme dei soggetti chiamati a definire il Profilo Dinamico Funzionale e il PEI, ossia tutti gli insegnanti curricolari e di sostegno e gli operatori dell’Azienda Sanitaria, con la collaborazione dei genitori.
GLHO = Gruppo di Lavoro sull’Handicap Operativo, deve essere convocato dal dirigente scolastico almeno tre volte l’anno per programmare e verificare il percorso scolastico dell’alunno e redigere e verificare il PEI.
DF = Diagnosi Funzionale. Documento redatto dalla ASL che contiene la diagnosi medica e le indicazioni per le insegnanti. La scuola programma le attività partendo da questo documento. Questo documento oggi è integrato nel PF.
PDF = Profilo Dinamico Funzionale. Sulle indicazioni contenute nel DF il GLHO redige il Profilo Dinamico Funzionale. Questo documento descrive le caratteristiche e le competenze di partenza dell’alunno nei vari ambiti (apprendimento, comunicazione, autonomia, socializzazione) e descrive gli obiettivi. Questo documento oggi è integrato nel PF.
PF = Profilo di Funzionamento.
Cosa fa l’insegnante di sostegno?
Non è l’insegnante solo dell’alunno con disabilità, ma è un insegnante di tutta la classe. Infatti è un’insegnante in più, contitolare della classe, che viene a essa assegnato proprio per favorire con la sua compresenza e formazione specifica l’inclusione dell’alunno con disabilità, ma lavora a stretto contatto con tutti gli altri insegnanti. (L. n° 104/92, art. 13 comma 6)
Per questo, quando è presente l’alunno con disabilità, non può essere utilizzato dalla scuola per sostituire colleghi assenti, anche se sono della stessa classe. (Schede AIPD n° 272. Vietato utilizzare per supplenze il docente di sostegno. (Direttive USR Puglia del 11/09/08 e USR Sicilia dell’08/01/09)
La maestra mi ha detto che mi@ figli@ ha probabilmente problemi di apprendimento (DSA).
Spesso si arriva alla certificazione perché i docenti instillano nelle famiglie l’ipotesi che gli studenti hanno difficoltà di apprendimento semplicemente dicendo loro che:
Scrive poco e male. Legge stentat@. Non sa creare un’immagine mentale. Non sa produrre un elaborato. Non sa colorare. Ripete con difficoltà ciò che legge. Fa tanti errori di ortografia. È lent@. Non comprende il testo. Non riesce a contare. Non capisce la spiegazione. Ha sempre la testa fra le nuvole. Si distrae continuamente. Non capisce i problemi e la geometria.
E se tutto ciò dipendesse da una cattiva didattica e pedagogia? I medici fanno accertamenti per il ruolo ricoperto da docenti e genitori?
Come posso aiutarl@?
Innanzitutto puoi leggere Bambini senza DSA: una realtà possibile! della Dr.ssa Tiziana Cristofari, che ti darà un’idea di come nascono, si sviluppano e si superano i disturbi specifici dell’apprendimento.
Puoi leggere anche Come ostacoliamo l’apprendimento dei nostri bambini della Dr.ssa Tiziana Cristofari, per capire come le nostre non conoscenze pedagogiche impediscano la giusta crescita dei bambini o addirittura causano i cosiddetti disturbi dell’apprendimento.
Poi potresti consultare il blog Figli Meravigliosi e leggere tutti gli articoli che vengono pubblicati: puoi tenerti aggiornato con gli articoli iscrivendoti alla Newsletter.
Puoi anche partecipare al nostro convegno che ti spiega perché non è possibile che i DSA abbiano origine genetiche o neurobiologiche, come e perché i nostri bambini hanno difficoltà scolastiche e come fare per superarle. Per saperne di più clicca qui.
La conoscenza è l’unico strumento che abbiamo per non permettere agli altri di dirci cose non vere e sottoporre così i nostri figli a diagnosi ingiustificate.
“Chi dice che è impossibile non dovrebbe
disturbare chi ce la sta facendo”
– A. Einstein –
– Galileo Galilei, Dialogo –
“Nel Paese della bugia la verità è rivoluzionaria!”
– Antonio Gramsci –
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”.
– Dialogo tra Marco Polo e Kublai Khan, in Le città invisibili –
Anche la Prof.ssa Daniela Lucangeli (Scenziata e Professoressa ordinaria di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova) ci spiega quanto sia fondamentale un ritorno alla Pedagogia e alla Didattica. Spiega dal punto di vista psicologico l’importanza del potenziamento tra i 4 e i 6 anni che già la Montessori aveva realizzato nella sua Pedagogia e Didattica. Ci spiega inoltre come è facile confondere un bambino con difficoltà di calcolo e marchiarlo come “malato”.
Dopo aver ascoltato i video della Lucangeli capirete ancora meglio perché la pedagogia e la didattica alternativa devono entrare nella scuola. La stessa Lucangeli ci spiega quindi, quale fondamentale importanza ci sia in una buona didattica e che la stessa, non sarebbe tale senza un’eccellente pedagogia…
Pertanto prima di parlare di neurobiologia, genetica, psicologia curativa, cerchiamo di capire cosa significa pedagogia e didattica, come si applicano e l’importanza della loro funzione nella capacità cognitiva e metacognitiva del bambino.
Perché… “La psicologia è come se avesse voluto trovare un’opportunità tra una malattia-non malattia (dislessia, discalculia, disortografia ecc. non sono malattie, ma devono essere diagnosticate dal medico sic!). Tutto questo in un terribile circolo vizioso dove tutti ci guadagnano a scapito però dei bambini. Gli insegnanti scaricando il problema sui genitori, i genitori scaricando il problema sui medici, i medici sui logopedisti, i logopedisti sull’impossibilità della cura, perché ovviamente non c’è la malattia. Allora se non c’è la malattia, il compito passa agli psicologi che si occupano dello studio dell’apprendimento, ma non dell’insegnamento che però è strettamente legato all’apprendimento, di cui se ne dovrebbe occupare l’insegnante, che però di apprendimento non ne sa nulla, perché è competenza della pedagogia che non gli è mai stata insegnata! Conclusione? Il bambino è malato! E gli psicologi entrano a scuola ingiustificatamente.” (Tratto dal libro: “Bambini senza DSA: una realtà possibile” di Tiziana Cristofari)
Psicopedagogia e neuropedagogia sono solo un’illusione
Nuove verità scientifiche sui disturbi dell’apprendimento
Bambini e DSA? Se ponessimo più attenzione a ciò che sappiamo e facciamo probabilmente non ci sarebbero.